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Una breve (ma non troppo) storia di una passione

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PRODOTTI B484

ATTENZIONE, la lettura può essere noiosa. Ma qualcuno ci si riconoscerà, scommetto….

 
 

Mi chiamo Cesare, la mia passione per le moto da fuoristrada comincia a 12 anni, quando Claudio, il mio vicino di casa di 6 anni (..!!), percorre incessantemente la vicina strada sterrata con la sua minicross Swm  Cross Boy e io mi accorgo di quanto mi piace quel rumore, quella gomma tassellata, quel parafango così staccato dalla ruota… Il sogno comincia: con molta pazienza arrivano i 15 anni e finalmente arriva un Beta “tubone” con il quale comincia l’avventura fuoristrada. Argini, stradine nel bosco e la pista di motocross abbandonata. Però l’obiettivo si chiama moto “da cross”. E’ il 1984 quando mio padre mi dice che c’è un’Ancillotti (la mia preferita!) usata in vendita, che se voglio andiamo a vederla…. Brividi… Purtroppo però quella che mi trovo davanti non è quel “grattacielo” giallo che guardavo e riguardavo sui giornali, ma è bordeaux e molto più bassa. E’ un ac 50 del 1978. Naturalmente diventa mia e da subito mi sembra un missile, ma soprattutto, ..finalmente una moto “da cross” è nelle mie mani! Mi faccio comperare il casco Nava Vip e più avanti gli stivali Rg rossi e blu. Infilare il casco in testa (in quegli anni non è ancora obbligatorio) è una scarica di adrenalina, un rito. Sui giornali, oltre alle moto, mi affascinano tutte le marche dell’abbigliamento e sul diario di scuola le riporto  ovviamente tutte. E tutte quelle delle moto. Gli anni però passano, mi dispiace moltissimo vedere scomparire in pochi anni tutte le marche che preferivo. L’Ancillotti non la fanno più: incredibile. Nemmeno la Tgm, quella con la sella azzurra altissima che avevo visto appoggiata al muro, quella che avevo pensato “ma come si fa a salirci?”. Swm, Moto Villa, Gori…tutte cessano l’attività. Fantic Motor e Beta sopravvivono solo con il trial, non ancora invaso dagli orientali. Non ci credo. Seguo le gare e faccio il tifo per le “nostre” moto. Basta che non siano giapponesi. Accossato e Tm, le ultime Aim, le Kram-it, nell’enduro sono ancora vincenti. Nel cross tifo Aprilia e Cagiva, ma anche Husqvarna e Maico pur di contrastare lo strapotere “giallo”. Ma è dura: salvo poche eccezioni le Marche scompaiono o vanno in crisi e con loro tutto un mondo. La passione, l’intraprendenza deve lasciare il passo a chi nello stesso mestiere ha investito miliardi. Ma nel cuore restano i marchi gloriosi, mi ritengo fortunato ad averli conosciuti, anche se solo alla fine.

Per un periodo mi appassiono al motocross americano, al supercross. Mi capita di andare negli USA in vacanza e faccio incetta di T-shirt, adesivi, felpe dei Marchi che da noi sono sconosciuti o quasi. Mi piacciono perché sono espressione di piccole realtà imprenditoriali, a volte addirittura di un ragazzo che semplicemente disegna bene. Life’s a beach in Italia si è vista solo sul casco di RJ e lì ne ho davanti 25 modelli diversi. Come mi piacerebbe avere un marchietto tutto mio…

Quest’idea si riaffaccia quando sono all’Università: possibile che non esista un merchandising col marchio del mio ateneo, in stile college americano? Lo faccio io!! Ma ci vogliono due lire in più di quelle che ha in tasca un ventenne, quindi rimane solo un sogno nel cassetto.

Nel frattempo la passione per il fuoristrada che si era sopita nel decennio 1995-2005, ritorna prepotente alla ribalta, complice la conoscenza di Umberto che vede la mia vecchia Ancillotti (mai venduta..) e subito insiste per un restauro. Accetto quasi per fargli un piacere ma nel frattempo ricomincio ad avvicinarmi all’ambiente.. Il mio amico Gianmario, invece, sapendo che il mio restauro non è finito, mi presta (!) una delle sue Ancillotti 50 e andiamo insieme all’Ancillotti Day. E’ il 2006. Mi basta un giro del fettucciato per capire tutto…. Sensazioni dimenticate si susseguono in una continua scarica di adrenalina. Sotto i caschi, qua e là capelli bianchi. Sotto i capelli bianchi, eterni ragazzi che si divertono, esattamente come me.

Nel frattempo, ho trovato lavoro nel settore tessile. L’idea del marchio si ripresenta ancora una volta, soprattutto quando il gentilissimo Sig. Terzi, socio fondatore della Tgm, mi autorizza ad utilizzare il suo logo. Il sogno sta per avverarsi e finalmente….tra le tante felpe che riportano in auge marchi di case automobilistiche (Fiat, Bugatti, Lamborghini,..) o motociclistiche stradali (Ducati, MV, Guzzi, Harley..) anche noi fuoristradisti potremo indossarne una dedicata al nostro mondo e addirittura con un vero marchio che ha fatto la storia del fuoristrada. E questo è solo l’inizio…

 

Cesare

 

P.S.:Spero davvero che ti sia riconosciuto in qualcosa del mio pensiero. Se è così, di certo potrai capire che abbiamo una passione in comune e spero che tu possa apprezzare uno dei prodotti B484. Acquistandolo, contribuirai alla sopravvivenza di questa piccola ma appassionata realtà.